Cima Vese: solitudine assicurata

Simpatico percorso se ami la solitudine.

La dorsale est della parte sud del gruppo delle Maddalene è uno splendido palcoscenico sulla val di Sole (a sud) e sulla valle percorsa dal torrente Barnes con il paese principale di Bresimo a nord.

Io sono partito dall'Eremo di san Francesco (600 metri slm, simpatico maso privato disponibile in affitto per vacanze) a Cavizzana in val di Sole.

L'eremo di san Francesco


Tutto su asfalto ho superato la ferrovia, la statale 42, il paese di Cassana con la chiesa di san Tommaso apostolo, la località san Giacomo (ultimo centro abitato prima del bosco).
Ho quindi preso la strada forestale del Prà Cort...

Dopo circa km 6,5 passando vicino a diverse malghe, alcune ristrutturate, sono giunto ad un capitello con panchina.
Da qui parte un sentiero, non segnato ma ben evidente, che porta ad incrociare il sentiero segnato CAI in località Masi Joel.
Ora inizio la dorsale che per il momento è nel bosco e si mantiene quasi costantemente sul versante sud (val di Sole).

La traccia

Quando esco dal bosco comincia la parte più bella e panoramica. La prima cima che salgo è il monte Parol, a quasi 2200 metri slm.
Continuo sulla bella cresta erbosa e raggiungo cima Candei, la quota più o meno è come la Parol.
Perdo quota (circa 40 - 50 metri) e comincio a salire (qui il sentiero si fa più ripido) verso la croce di legno ben visibile posta sull'anticima di cima Vese, poi con altri 50 metri di dislivello sono sulla cima.
Panorama molto bello anche se non completamente libero da nubi.

La discesa la compio lungo la cresta/dorsale sud della cima. È una traccia evidente percorsa anche dagli animali e segnata con qualche vecchio sbiadito segno biancorosso.
I primi 150 metri di dislivello gli ho fatti con cautela zigzagando fra delle roccette e usando anche le mani in qualche punto.
Arrivato al bivio Pozzoni (circa 2150 metri slm) svolto decisamente a sinistra, come da indicazioni, ma la traccia si perde nell'erba e i pochi segni sbiaditi sono visibili solo girandosi all'indietro (servono solo a chi sale).
Una volta entrato nel bosco il sentiero si fa più evidente anche grazie al passaggio degli animali.

A circa 1700 metri di quota arrivo sulla stradina forestale che serve il bivacco Gianni Stanchina e la piccola chiesetta di san Maurizio (qui incontro i primi umani, tre operai forestali).
Sempre in discesa a tratti sulla stradina e quando possibile con tagli nel bosco arrivo a Terzolas.
Ora con un lungo tratto di asfalto verso est, passando per il paese di Samoclevo e attraversando la statale e la ferrovia mi riporto al punto di partenza, l'Eremo di san Francesco.

Il grafico del dislivello

Bel giro di 21 km con un dislivello di 1900 metri che ho fatto in 7 ore.

Note:
il sentiero in discesa a tratti non è evidente essendo i vecchi segni rivolti a chi sale;
sempre in discesa la segnaletica verticale è abbandonata con cartelli caduti per marcimento o divelti dal vento o dagli animali;
una ripassatina alla segnaletica sarebbe cosa buona, a discapito di un po' di avventura in meno :)


Articolo tratto da: FuoriVia la montagna nascosta ma non solo - http://fuorivia.altervista.org/
Scritto da adminFuorivia, Sabato 07 Agosto 2021 - 16:48 (letto  4622 volte)
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